mercoledì 9 ottobre 2013

"Come Moana Pozzi" per un giorno...

Oggi vorrei raccontarvi una mia grandissima esperienza, forse irripetibile (sempre che qualcuno abbia voglia di leggerla)... Si tratta delle due "pose" realizzate dalla mente geniale di Mauro Biuzzi per il Premio Moana Pozzi 2013, due idee grandiose che però nella realtà (incredibile ma vero) hanno richiesto un lavoro di parecchie ore ed uno sforzo psicofisico notevole...
Naturalmente ho anche il desiderio di condividere ciò che ho provato quando ho indossato l'abito della Regina, l'unica e sola Moana Pozzi... Era il giorno precedente agli scatti fotografici, entrando sul set si vedeva il famoso vestito rosso appeso davanti alla cornice che vedete nelle foto, leggermente sospeso... questa immagine mi ha fulminata, era surreale... in quel bellissimo scenario di giochi di luci e colori sembrava di vedere Moana sospesa, fluttuante in una sorta di ascensione paradisiaca... la cosa che ho subito cercato di fare è stata il toccare l'abito! La sensazione tattile, ad occhi socchiusi, era un qualcosa di magico, impregnato dell'energia della Dea... può sembrare che stia esagerando, non è così... c'era qualcosa di mistico, di soprannaturale (e quel giorno Mauro Biuzzi stesso confermò che il paesaggio stesso intorno alla sede aveva qualcosa di molto strano)... il vestito sembrava emanare una sorta di calore che ovviamente con la razionalità non si può esprimere.
Il giorno successivo finalmente arriva il momento della "vestizione" ed il mio corpo nudo scivola dentro al vestito di Moana (con molto timore di non entrarci)... di li subito ho avuto una sensazione di euforia e di forza... una forza mistica e sovrumana... 
Iniziamo la posa numero uno, che prevedeva una pesante conchiglia ed un microfono. La conchiglia doveva rappresentare un modo per "ascoltare Moana" (avete presente quando si sente il mare attraverso le conchiglie?), una porta verso l'altra dimensione dove Moana stava cantando... Il microfono ovviamente era il mezzo per ripetere ciò che Moana mi suggeriva dalla conchiglia... Iniziano i primi scatti in quella posa molto difficile ed innaturale, per nulla agevolata dal peso della conchiglia... ad un certo punto mi sento male... Abbandono velocemente il set recandomi verso il bagno per una tremenda crisi di vomito... Lì percepii in lontananza anche la voce di Mauro, come se ci si dovesse prendere qualche ora di pausa... Colpo di scena! Una forza mi attraversa partendo dalla base del collo... all'improvviso il malessere si dissolve e un energia mai provata nella mia vita mi ricarica e mi rigenera! Ritorno verso il set sorridendo dicendo"riprendiamo pure" davanti allo sguardo esterrefatto dei presenti che forse si erano momentaneamente dati per vinti. Scatto dopo scatto troviamo la foto che corrisponde all'immagine mentale di Mauro e... Et voilá, la prima posa riesce con successo!
Passiamo alla seconda posa... si doveva rappresentare "l'ultima notte"... un vero e proprio scacco alla regina per cui l'immagine doveva essere sdraiata sul pavimento priva di vita... insomma, se questa non è arte cos'è? Mi sentivo come un attrice sul palcoscenico di un teatro a luci basse... anche questa posa era innaturale in quanto il corpo doveva essere disteso ma con le gambe roteate a sinistra e le braccia a destra... un'illusione metafisica, il mistero tra il sonno e la morte, tra la stanchezza dopo una serata e l'uscita dalla scena della commedia chiamata "vita"... Tale posa comportava un dolore fisico alla colonna vertebrale ma, da buona attrice, dovevo resistere! In quel momento mi passano in mente un misto immagini velocissime (avete presente quando si dice che prima di morire ti scorre davanti il film della tua vita?) dalle scene della fiction di SKY, alle immagini di Moana, dalle copertine hard, alla campagna politica, il mio blog, il mio poster di Moana... Sotto agli occhi chiusi avevo le lacrime e non distinguevo più tra le lacrime per il dolore fisico e quelle per il dolore dell'anima, per un momento mi sembrava di rivivere scene della sua vita nel bene e nel male. Di questa sono stati fatti molti scatti e... ciò che vedeva la macchina fotografica non era ciò che vedeva l'occhio umano... quando abbiamo visto il risultato sul maxischermo, abbiamo avuto tutti la sensazione che in quella foto ci fosse qualcosa di surreale, sembrava un luogo in un'altra dimensione, fuori dal tempo... da pelle d'oca... e lì dissi con affetto a Mauro "grazie" senza sapere ancora il motivo del mio ringraziamento... Eravamo incantati a guardare la nostra "ultima notte", forse sono passate un paio d'ore a scorrere ogni scatto e a notare particolari surreali.
Insomma, criticare è facile, ma se non si vive un'esperienza del genere è impossibile dare giudizi. Chi si aspettava un edizione di questo premio con pose hot e il mio seno al vento, sicuramente è stato deluso (a parte che l'AMP è lontana da queste cose), chi è stato deluso ha mai provato una simile esperienza? Oppure... è mai stato in teatro a vedere quelle rappresentazioni così realistiche che turbano fino in fondo all'anima? Questo è stato il mio Premio Moana Pozzi 2013, da unire alle tracce del cd da me interpretato che si intitola proprio "Come Moana Pozzi", il "come" non significa "uguale", è sinonimo di "ho vissuto un esperienza che in modo multidimensionale mi legherà a lei per sempre!
Ancora grazie a Mauro Biuzzi, all'Associazione Moana Pozzi ed al Partito dell'Amore (a cui sono iscritta con orgoglio)... Grazie!